RisorgiMarche è nato sulla base di un’idea che si è poi sviluppata in un progetto articolato, quello di un festival diffuso nel territorio interessato dalle scosse sismiche che fosse al contempo occasione di incontro e di confronto tra tante persone provenienti da tutta Italia e locali, opportunità di rilancio turistico, necessità di tenere accesi i riflettori su zone a rischio di oblio da parte dei media e dell’opinione pubblica, volontà di ribadire la bellezza della mia regione e la sua inalterata capacità di accoglienza, desiderio di essere vicini anche fisicamente alle comunità colpite dal terremoto. È stato necessario il coinvolgimento e l’armonizzazione di tanti elementi organizzativi diversi, ma la bontà della direzione da seguire e la comprensione della filosofia del festival hanno portato a risultati sorprendenti, gli stessi che ci hanno indotti ad impegnarci da subito per altre edizioni, proprio per non interrompere un cammino che il popolo di RisorgiMarche ha reso, concettualmente, sempre più fluido e dirompente, laddove, anche fisicamente, lo stesso veniva battuto con tempra ed entusiasmo crescenti. Al primo posto, ancora una volta, la generosità degli artisti ai quali mi sono rivolto per ottenere il loro fondamentale contributo solidale, che saranno i protagonisti degli eventi e di questo richiamo all’appartenenza e alla vicinanza. Artisti che rappresentano uno dei settori più duramente colpiti dalla pandemia (a causa dell’interruzione per 4 mesi di spettacoli ed eventi dal vivo) e che in questa edizione saranno, come è giusto che sia, retribuiti.
Inoltre, consapevoli delle necessità legate a questo momento storico e delle normative vigenti che impongono un censimento del pubblico, abbiamo optato per una partecipazione a pagamento a tutte le modalità di concerti proposte, con due tipologie di prezzo a libera scelta dell’utente:
L’incasso verrà interamente devoluto al Comune ospitante l’evento, che deciderà autonomamente come utilizzarlo.
C’è molto lavoro da fare per ricostruire, non soltanto in senso proprio, ma anche nel morale, nel tessuto connettivo delle comunità che hanno subìto il dramma del terremoto. Ci vorranno ancora tempo, impegno, pazienza, energia e risorse. RisorgiMarche non pretende di essere la soluzione ai problemi reali della gente, ma costituisce una base sulla quale potranno essere innestate altre iniziative virtuose, un esempio di come la società civile può dare il suo contributo – in parallelo al lavoro svolto dagli amministratori – sostenendo chi, giorno per giorno, affronta problemi pratici.
Sarà anche una buona occasione per le aziende colpite, per le attività commerciali e culturali del territorio. Ci sarà bisogno del sostegno e dell’incoraggiamento di tutti, perché l’obiettivo qui non è certo quello di prendere medaglie o sistemarsi la coscienza, bensì contribuire alla rinascita di un territorio a partire dalle persone che lo abitano, che per potersi riconciliare col passato, rielaborando perdite e dolore, hanno bisogno di vivere un presente dignitoso e immaginare e progettare un futuro sereno e ricco di opportunità.
FESTIVAL 2019