โNelle sue mani il bandoneon si trasforma in unโorchestra da camera.โ (Pierre Favre) Daniele di Bonaventura, originario delle Marche, รจ considerato uno dei piรน originali e creativi bandoneonisti al mondo. La sua musica รจ una mescolanza meravigliosamente seria e al contempo straordinariamente giocosa di musica classica (composizione, struttura) e di jazz (improvvisazione e libertร ) e fa riferimento in particolar modo alle tradizioni melodiche mediterranee e al genere musicale sudamericano. Anche nelle sue esibizioni da solista esegue e improvvisa pezzi che nascono dalla sua โpatria musicaleโ, la cui ispirazione spazia dai compositori del barocco ai classici della canzone popolare, per approdare al suo ultimo repertorio, e creano un suo specifico mondo musicale incredibilmente variegato e nel contempo inconfondibile, dove il bandoneon sa trasformarsi, come per gioco, in unโarmonica a bocca o nellโorgano di una Chiesa. Nasce una corrente dinamica di melodie superbe, capaci di incantare lโascoltatore.
Nel XVII secolo Armindo Ricci rivestiva una molteplicitร di ruoli e soprattutto la carica ufficiale di Abate della Diocesi di Fermo e di Canonico Onorario della Basilica Lateranense. Inoltre lโincarico di Sottodatario, ossia colui che riscuoteva le tasse, affidatogli proprio da Papa Clemente IX.
Tutte queste responsabilitร mettono in rilievo lโautoritร civile e religiosa del Ricci sul territorio locale, ma anche lo stretto rapporto con Roma, testimoniato dalla sepoltura in San Pietro in Montorio. Dal testamento datato 1668, conservato nellโarchivio comunale, si evince la volontร dello stesso Ricci di donare la propria collezione di opere dโarte e libri. Inoltre si argomenta la personale esigenza di creare un Monte di caritร , attraverso lasciti economici indirizzati alla comunitร con specifiche condizioni e probabilmente rivolti a ragazze senza marito.
Questa Opera Pia verrร soppressa nel 1929 e il patrimonio corrispondente incorporato dalla realtร comunale. Il palazzo, dopo un accurato restauro, รจ attualmente adibito a sede della Pinacoteca Civica, questโultima nata proprio dallโacquisizione del patrimonio dโarte appartenente al Ricci. Allโinterno opere di significativo valore artistico, che costituiscono un importante patrimonio dโarte per la comunitร di Monte San Martino. Lโedificio risale originariamente al XVI secolo, per poi successivamente essere trasformato in epoca settecentesca.
Chiara tipologia di questo gusto รจ il portale in pietra con arco a tutto sesto. Lโimponenza della sede e la sua collocazione sulla piazza sono elementi che indicano lโimportanza storica della famiglia Ricci e lโautoritร sul territorio di Monte San martino. Lโinterno della struttura ha subito maggiori modifiche con la costruzione di uno scalone che conduce al piano superiore e lโampio atrio. Al primo piano si apre una sala dโaccoglienza in cui รจ visibile uno splendido soffitto cassettonato policromo ben conservato, riferibile al XVI secolo. Proprio da questo salone adibito anche a sala conferenze, si da inizio al percorso espositivo della pinacoteca.
Con la cooperazione dei Comuni di:
Amandola (FM) – Apiro (MC) – Bolognola – Caldarola (MC) – Cessapalombo (MC) – Cingoli (MC) – Esanatoglia – Fiuminata – Mogliano (MC) – Poggio San Vicino (MC) – San Severino Marche (MC) –ย Sarnano (MC) – Treia (MC)
Riconoscimenti:
PREMIO CULTURAinVERDE 2018
PREMIO ANIMA 2018
PREMIO NAZIONALE BANDIERA VERDE 2018
PREMIO BITAC โ BORSA DEL TURISMO COOPERATIVO 2019
Seguici su: