Riverberi e Sequenze sono le due sezioni all’interno di un nuovo progetto che prenderร il via a Dicembre e che si svolgerร tra i mesi invernali e primaverili. โCi apprestiamo ad inaugurare questa nuova dimensione di RisorgiMarche – spiega Giambattista Tofoni, ideatore della manifestazione insieme a Neri Marcorรจ – che ha lโambizione di cambiare il paradigma della fruizione culturale con un rapporto sempre piรน forte con le comunitร locali, creando unโesperienza totalizzante fatta di incontri, conoscenze, ascolti, valorizzando gli spazi piรน rappresentativi dei Comuni del cratere: dai teatri alle chiese, dai musei alle biblioteche, passando per tutti quei contenitori culturali che caratterizzano l’entroterra appenninicoโ.
Un percorso culturale itinerante, dove la sostenibilitร , l’inclusione e il rapporto con la comunitร saranno, come sempre, prioritari. โIl progetto, che si articolerร durante i weekend fino al mese di Aprile, รจ strutturato come un evento esperienziale che dura un’intera giornata: trekking urbano, incontro con gli artigiani e i produttori locali, visite guidate al borgo, alle sue bellezze. Saranno giornate allโinsegna della lentezza, durante le quali vogliamo dare un forte impulso alla conoscenza dei nostri territori, allโeconomia locale e stabilire un legame con gli artisti ospitiโ.
Entrando nel dettaglio, Riverberi verrร presentata in anteprima lโ11 Dicembre a Ripe San Ginesio e il 18 Dicembre a Monte San Martino. Una sezione di RisorgiMarche che si propone di valorizzare la musica acustica in luoghi che ne esaltino una nuova fruizione, diventando un modo nuovo di avvicinare il pubblico alla cultura musicale creativa, sperimentale e improvvisata. โNasce dallโidea di recuperare lโantico rapporto tra il suono, lo spazio e lโartista – rimarca Tofoni -, concetto attualmente abbandonato dallโuso a volte indiscriminato dei sistemi di amplificazione e dalla conseguente eccessiva pressione sonora generata. Il fondamento รจ creare il suono in tempo reale per sfruttare le caratteristiche dellโambiente, reagendo alle riflessioni appena create. La musica non puรฒ che essere improvvisata, creata allโistante, in tempo reale e lโascoltatore non puรฒ che ‘aspettarsi lโinaspettato’. Concerti nelle chiese, nei musei o in locali storici con ampie volte, dove il suono possa ‘correre’ e generare quella suggestione che solo il riverbero puรฒ dare, con le sue lunghe forme dโonda, le riflessioni, gli ‘stazionamenti’. Un progetto suggestivo che ha bisogno di artisti che sappiano ‘giocare’ in tempo reale con lo spazioโ.
Sequenze, invece, si snoderร in forma itinerante nei teatri storici. โEsiste un microcosmo marchigiano, fatto di centri urbani, piccoli o grandi, disseminati tra i monti e le valli marchigiane. E ognuno di questi centri ripete la stessa struttura, la stessa ‘sequenza’: la piazza, la torre dell’orologio, la chiesa, il teatro. Dovunque lo stesso, ma con una ricchezza infinita di variazioni sul tema che fanno la peculiaritร assoluta della nostra regione. La musica come elemento di narrazione, quindi: non perchรฉ descriva un paesaggio o prepari la psicologia dell’ascoltatore alle migliori reazioni, ma proprio perchรฉ nasce, almeno in buona parte, nell’ambiente, nello spazio e nel tempo reale in cui i musicisti operano. Ed รจ anche contaminazione, musica di ripetizione nella variazione, di fedeltร infedele ai canoni e alla struttura, come i nostri centri storici. E’, infine, musica ambigua, allusiva, indefinita, musica da terrazza nel senso dell’apertura da un preciso punto di vista, sulla totalitร dello spazio e della comunitร che lo abitaโ.